Nuova opportunità per le imprese che attuano investimenti, acquistando nuovi beni strumentali da destinare a strutture produttive dislocate nelle aree più svantaggiate del Mezzogiorno: Basilicata, Abruzzo, Molise, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna, attraverso lo strumento del Credito d’imposta. Come previsto dalla legge di Stabilità per il 2016: si tratta di un’agevolazione che compete in riferimento agli investimenti realizzati con decorrenza dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, correlati ad un iniziale progetto di investimento.
Beneficiari
Possono beneficiare del credito di imposta sono i soggetti titolari di reddito d’impresa, a prescindere sia dalla natura giuridica assunta, che dalle dimensioni aziendali e dal regime contabile.
Sono, però, esclusi i soggetti operanti nei settori dell’industria siderurgica, carbonifera, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dei trasporti e delle attinenti infrastrutture, oltre che della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, nonché infine nei settori finanziario, creditizio ed assicurativo.
Infine, si precisa che il bonus è precluso alle imprese che sono in stato di difficoltà, così come stabilito dalla Comunicazione CE (2014/C 249/01).
Investimento ammissibile
Sono considerati beni agevolabili tutte le acquisizioni, realizzate anche attraverso contratti di locazione finanziaria, di macchinari, attrezzature ed impianti, ricompresi all’interno di un progetto di investimento iniziale ai sensi del Regolamento UE n. 651/2014.
Gli investimento devono riguardare beni strumentali nuovi compresi all’interno delle seguenti tipologie di intervento:
1) la realizzazione di un nuovo stabilimento;
2) l’estensione di uno stabilimento già esistente;
3) la diversificazione produttiva di uno stabilimento;
4) la variazione complessiva del processo produttivo di uno stabilimento già esistente;
5) la riattivazione di uno stabilimento chiuso o che sarebbe stato chiuso in caso di mancata acquisizione.
Agevolazioni
Il beneficio riguarda:
1) gli investimenti che raggiungono un importo massimo di 1,5 milioni, con riferimento alle imprese di piccole dimensioni;
2) gli investimenti di importo pari a 5 milioni, invece, per le imprese di medie dimensioni;
3) gli investimenti che arrivano a 15 milioni per le imprese più grandi.
Il credito di imposta dovrà venire determinato in riferimento ai nuovi investimenti effettuati in ogni periodo d’imposta, di beni agevolabili, per la parte del rispettivo costo complessivo eccedente gli ammortamenti dedotti nel periodo d’imposta, attinenti a beni d’investimento della medesima struttura produttiva.
In tal modo, sull’importo che si viene a determinare si potrà poi calcolare la percentuale di agevolazione, che risulta rispettivamente del:
1) 20% per le piccole imprese;
2) 15% per le medie imprese;
3) 10% per le grandi imprese.
Si ricorda comunque che il beneficio verrà concesso entro i limiti stabiliti dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2014-2020.
Timing
Per richiedere il credito d’imposta è possibile presentare domanda a partire dal 30 giugno 2016, esclusivamente per via telematica, il software “Creditoinvestimentisud”, che si potrà trovare sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate.
Il credito d’imposta non è cumulabile con aiuti “de minimis”, e tanto meno con altri aiuti di Stato aventi ad oggetto gli stessi costi ammissibili. Il credito d’imposta andrà riportato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di maturazione, oltre che nelle dichiarazioni dei redditi consecutivi fino a quello in cui se ne conclude la fruizione. Il credito d’imposta non è soggetto al limite di utilizzo di 250mila annui previsto dall’art. 1, comma 53, della Finanziaria del 2008 (Legge 244/2007). Il credito d’imposta è utilizzabile solamente in compensazione tramite il modello F24. Si potrà utilizzare la compensazione a decorrere dal periodo d’imposta in cui è stato eseguito l’investimento. |