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05/12/2006 |
Nuove tecnologie: pronti 9 miliardi |
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L’Unione Europea intende investire oltre 9 miliardi di euro in favore della ricerca nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic). Si tratta della voce di bilancio più importante all’interno del 7° Programma Quadro di Ricerca che durerà fino al 2013. Per discutere il nuovo programma quadro di ricerca e le future priorità strategiche della ricerca di base e applicata nel settore delle Tic, a Helsinki si sono riuniti circa 3500 membri della comunità di ricercatori per il convegno sulle "Tecnologie della società dell'informazione 2006". Viviane Reding, Commissaria responsabile della Società dell'informazione e dei media, ha dichiarato: "L'Europa sta cominciando a recuperare il ritardo nel settore della ricerca sulle Tic, realizzando ingenti investimenti nei progetti di ricerca in collaborazione nel settore delle Tic la Commissione sta imprimendo l'impulso indispensabile alla ricerca europea in questo campo. Con 9 miliardi di euro invitiamo gli Stati membri, l'industria e le università ad unirsi a noi nella lotta per un'Europa più competitiva. Non abbiamo bisogno solo di ricerca, dobbiamo anche orientarla meglio. Per stabilire adeguatamente le nostre priorità ci siamo in gran parte basati sulle consulenze di 9 piattaforme tecnologiche europee nel settore delle nuove tecnologie della comunicazione.
Il settore Il settore delle Tic è il principale settore di ricerca nell'ambito del settimo programma quadro di ricerca e sviluppo (7° Pq), che si protrarrà per sette anni, e rappresenta il 18% dello stanziamento di bilancio comunitario totale. Il programma di lavoro delle telecomunicazioni e dell’alta tecnologia per il 2007 e il 2008, segna l'avvio del 7° Pq ha portato alla ribalta una nuova generazione di progetti, che rafforzeranno le prestazioni di ricerca dell'Europa e contribuiranno a mantenere il settore delle Tic europee all'avanguardia dello sviluppo tecnologico e dell'uso avanzato di queste tecnologie. A Helsinki i ricercatori hanno conosciuto i dettagli del primo (e più consistente in assoluto) invito a presentare proposte dotato di quasi 1140 milioni di euro. L'apporto delle nuove tecnologie al prodotto interno lordo europeo è pari al 5,3 per cento mentre la quota di occupati nel settore è pari al 3,6 per cento del totale.
Analisi A livello macroeconomico, le Tic contribuiscono con una quota del 20 per cento alla crescita della produttività lavorativa dell'Ue. Il settore continua a registrare tassi di crescita superiori alla media, rimanendo una delle aree privilegiate dai finanziamenti europei per la ricerca. La volontà dell'Ue è quella di colmare il divario in materia di ricerca tra l'Europa e il resto del mondo, infatti, un'indagine del 2006, riguardante le prime 1250 imprese mondiali attive a livello di R&S, ha riscontrato che 39 delle prime 100 erano statunitensi e 36 europee.
Programma di lavoro Il programma di lavoro si incentrerà su settori chiave in cui l'Europa beneficia di vantaggi competitivi e di punti di forza saldi: comunicazioni, elettronica e fotonica, sistemi e architettura software, garantendo, inoltre, che la ricerca sulle nuove tecnologie della comunicazione si svolga non solo a vantaggio dell'economia europea, ma anche della intera società, migliorando settori quali i trasporti, l'efficienza energetica e la sanità.
Evento Con l’evento di Helsinki la Commissione intende portare avanti la sua cooperazione con le Piattaforme tecnologiche europee (Pte) attive nel campo delle Tic che, grazie alle loro agende strategiche di ricerca ispirate dall'industria, hanno contribuito notevolmente alla definizione del nuovo programma di lavoro. Le Pte puntano ad accelerare l'innovazione, in particolare raggiungendo un consenso sulle strategie di sviluppo tecnologico. Si tratta di poli in grado di attirare maggiori investimenti di ricerca e contribuire al trasferimento delle nuove tecnologie sul mercato. Finora sono state lanciate nove piattaforme tecnologiche europee nel settore delle Tic. Due Pte costituiranno la base di Iniziative tecnologiche congiunte in cui, per la prima volta in assoluto, i finanziamenti dell'Ue, degli Stati membri e dell'industria confluiranno in partenariati pubblico-privato finalizzati a incentivare la ricerca.
Artemis L'iniziativa tecnologica congiunta sui sistemi integrati, detta Artemis, è stata recentemente citata dai ministri europei per la sua importanza strategica per l'economia europea e dovrebbe avviare quanto prima le sue attività. Artemis, di cui si è discusso ad Helsinki, sarà lanciata, all'inizio del nuovo anno con l’obiettivo di dare impulso alla ricerca europea sui sistemi informatici incorporati, che risultano sempre più importanti e strategici. L'iniziativa permetterà all'Europa di mantenere la leadership mondiale nei sistemi incorporati. Si stima che gli investimenti nell'industria europea nella ricerca in questo campo ammontino a 15-20 miliardi di euro all'anno. Attualmente quasi la metà delle cento imprese europee più importanti investe nella ricerca sui sistemi incorporati e la maggior parte delle 25 entità europee che spendono maggiormente nella ricerca utilizza i sistemi incorporati per i propri prodotti e servizi.
Leadership Mantenere la leadership in questo settore, che costituisce uno degli elementi di base per applicazioni future in tutti gli altri settori, risulterà vitale per incrementare la produttività e l'occupazione e avrà inoltre importanti ricadute a livello sociale. Il bilancio dell'iniziativa Artemis nei prossimi sette anni sarà di circa 3 miliardi di euro, oltre la metà dei quali proverrà dall'industria, mentre il resto sarà finanziato dagli Stati membri di tutta l’Unione Europea e dagli Stati associati partecipanti, nonché dalla Commissione. Si prevede inoltre che il meccanismo proposto mobiliterà 7 euro di investimenti nella ricerca e sviluppo per ogni euro proveniente dalla Comunità. Tale iniziativa servirà anche da modello per le iniziative che seguiranno. |
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