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12/12/2005 |
Commissione Ue, obiettivo lavoro |
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Nel marzo del 2000 a Lisbona, i capi di Stato e di governo dell'Unione europea hanno individuato nel binomio economia/tecnologia la leva della crescita europea. Il traguardo posto a Lisbona è ambizioso e relativamente breve: in dieci anni, si propone di fare dell’Europa “l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro ed una maggiore coesione sociale.”
Il Consiglio europeo tenutosi la scorsa primavera, ha rilanciato il senso della strategia di Lisbona affermando che lo sviluppo della società dell’informazione deve basarsi sull’inclusione e sull’uso generalizzato delle ecnologie dell’Informazione e delle Comunicazioni (Tic) nei servizi pubblici, nelle Pmi e nelle famiglie. L’impatto delle Tic sulla crescita e l’occupazione risulta evidente. Il 25 per cento della crescita del Pil e il 40 per cento dell’incremento della produttività dell’Unione europea sono dovuti alle Tic. “La convergenza digitale dei servizi legati alla società dell’informazione ed ai media, delle reti e delle apparecchiature” diventa l’elemento portante della strategia di Lisbona al quale accompagnare la convergenza delle politiche e l’armonizzazione della normativa con “l’economia digitale terrestre”. La Commissione europea ha proposto il nuovo quadro di riferimento — i2010 (società europea dell’informazione 2010) - che stabilisce gli orientamenti strategici di massima, promuove un’economia digitale aperta e competitiva e, riconosce alle Tic un ruolo primario nella promozione dell’inclusione e della qualità della vita. I2010 elaborerà “un approccio integrato alla società dell’ informazione ed alle politiche audiovisive nell’Ue”. Dalla valutazione delle iniziative precedenti — eEurope- dall’analisi globale della società dell’informazione e, dalla consultazione dei soggetti coinvolti, la Commissione ha individuato in 'i2010' le 3 priorità strategiche a supporto delle politiche europee della società dell’informazione e dei media: - creare uno spazio unico europeo dell’informazione capace di accogliere un mercato interno e competitivo per la società dell’informazione ed i media; - rafforzare l’innovazione e gli investimenti nella ricerca sulle Tic per promuovere la crescita e la creazione di posti di lavoro più numerosi e di migliore qualità; - costruire una società europea dell’informazione basata sull’inclusione, capace di stimolare la crescita e l’occupazione in modo coerente con lo sviluppo sostenibile e che dia priorità al miglioramento dei servizi pubblici ed alla qualità della vita. La diffusione attuale delle Tic è in grado di trasformare non solo il lavoro ma, anche il modo in cui viviamo e ci relazioniamo; tecnicamente le reti di comunicazione, i servizi, i contenuti e le apparecchiature sono piena in convergenza digitale. L’Osservatorio europeo per le Tecnologie dell’Informazione (2005) stima che entro il 2008 i mercati dell’Europa occidentale con contenuti on-line triplicheranno, mentre, il versante dei consumatori decuplicherà. Gli effetti tangibili di tali sviluppi si espanderanno sull’intero settore che, ad oggi, costituisce l’8 per cento del Pil dell’Ue. Tuttavia, la convergenza digitale implica l’inevitabile estensione della concorrenza internazionale cui si rende necessario contrapporre una “strategia politica proattiva” che stimolando i mercati e, promuovendo la società della conoscenza sia in grado di assicurare la tutela dei consumatori. La creazione di uno spazio unico europeo dell’informazione risponde, infatti, alla necessità di offrire: comunicazioni sicure in banda larga a costi accessibili; contenuti diversificati di qualità e servizi digitali. In sintesi, il programma operativo“i2010” accelererà i benefici economici derivanti dalla convergenza digitale attivando le seguenti azioni: - revisione del quadro normativo delle comunicazioni elettroniche (2006), inclusa la definizione di una strategia per la gestione dello spettro(2005); - creazione di un quadro coerente per il mercato interno dei servizi della società dell’informazione e dei media; - sostegno continuo alla creazione ed alla diffusione dei contenuti europei; - definizione ed attuazione di una strategia per una società europea dell’informazione sicura(2006) - individuazione e promozione di azioni mirate in materia di interoperabilità, in particolare per la gestione dei diritti digitali(2006/2007) Investire nella Ricerca e Sviluppo- R&S- è fondamentale affinché le Tic possano generare occupazione; del resto, il trend europeo in tal senso risulta modesto e, l’obiettivo del 3 per cento del Pil europeo lontano. La leadership europea, in settori distintivi quali la nanoelettrica, i sistemi integrati e le comunicazioni ed in settori emergenti - come i servizi in linea ed i servizi cognitivi - deve essere sostenuta da un necessario percorso di ricerca strategica. All’investimento in R&S deve accompagnarsi la diffusione e l’adozione delle Tic al fine di favorire la loro integrazione nei prodotti e nei servizi e, nell’adozione di nuovi modelli commerciali. La Commissione intende sostenere innovazione ed investimento nella ricerca: - proponendo un aumento dell’80 per cento del sostegno alla ricerca comunitaria sulle Tic entro il 2010 invitando gli stati membri a fare altrettanto; - dando la priorità ai principali pilastri tecnologici del Settimo Programma Quadro di Ricerca; - avviando iniziative di ricerca e diffusione atte al superamento delle strozzature che richiedono soluzioni tecnologiche ed organizzative; - definendo misure per incoraggiare gli investimenti privati nella ricerca e nelle Tic (2006); - presentando proposte specifiche sulla società dell’informazione negli orientamenti comunitari strategici sulla coesione 2007-2013; - definendo le politiche per il commercio elettronico volte a rimuovere gli ostacoli di natura tecnologica, organizzativa e giuridica all’adozione delle Tic, in particolare in riferimento alle Pmi; - elaborando strumenti per il sostegno a nuove forme di lavoro che favoriscono l’innovazione nelle imprese e l’adattamento ai nuovi bisogni in materia di competenze; inclusione, miglioramento dei servizi pubblici e della qualità di vita. L’incidenza delle tecnologie della Comunicazione e dell’Informazione sulla società è sempre più rilevante e, in ragione di tale impatto, gli obiettivi contenuti in “i2010” mirano ad assicurare che le Tic apportino vantaggi a tutti i cittadini; e che rendano i servizi pubblici più efficaci dal punto di vista dei costi e dell’accesso. L’impiego delle Tic è sicuramente diffuso su un numero crescente di cittadini. |
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