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02/05/2006
Enti locali, più trasparenza per i cittadini
Dalla metà degli anni Novanta in poi, sono state sperimentate dagli enti locali le prime forme di bilancio sociale.
Da allora, un numero sempre maggiore di Enti è passato progressivamente da forme di rendicontazione di fine mandato, al coinvolgimento sistematico degli stakeholders nella valutazione dei propri risultati, attraverso lo strumento del bilancio sociale. Molti interventi normativi si ispirano a questi principi, come la legge numero 241/1990 e la legge numero 150 del 2000, interventi che hanno indotto le amministrazioni a diventare sempre più sensibili all’utilizzo di strumenti di rendicontazione sociale.
La rendicontazione sociale, risponde a tutti coloro, cittadini, famiglie, imprese associazioni, altre istituzioni pubbliche o private, che hanno un interesse permanente e duraturo nella vita di un azienda o di un ente, rendicontando le risorse che sono destinate ad ognuno di esse.
Un incentivo all’attivazione di processi di responsabilità sociale, per le amministrazioni pubbliche, viene anche dalla direttiva emanata dal dipartimento della Funzione pubblica sulla Gazzetta ufficiale n. 63 del 16 marzo 2006.

Strumento
Il bilancio sociale, nelle sue varie accezioni, può essere considerato il principale strumento di rendicontazione sociale, costituendo, inoltre, per le Amministrazioni pubbliche un potente strumento di comunicazione bidirezionale con i propri stakeholders, favorendo, da un lato, la trasparenza dell'agire amministrativo e sollecitando, dall'altro, la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.
Il ruolo della comunicazione consiste, dunque, nel rendere possibile un dialogo aperto alle aspettative del contesto, all'ascolto delle ragioni e alle proposte delle parti in causa, determinando così nella gestione un incontro di posizioni dialettiche, ma non contrapposte.
Il bilancio sociale, dunque, rappresenta secondo la direttiva ministeriale, il veicolo attraverso il quale le amministrazioni pubbliche, possono comunicare ai propri interlocutori, gli impatti prodotti dalle proprie scelte politiche e gestionali sulla qualità della vita all'interno della propria comunità, nonché valutare la coerenza tra quanto programmato e quanto, invece, operativamente realizzato.
Ad oggi il bilancio sociale nelle amministrazioni pubbliche è stato più una proposta sperimentale, che il risultato di una politica seria, vista la non obbligatorietà del documento.

Finalità
L’adozione del bilancio sociale, negli enti pubblici contribuisce a migliorare:
- il sistema contabile, in quanto rafforza, il sistema di rendicontazione dell’uso delle risorse economiche, adottate secondo le normative vigenti;
- la comunicazione, in quanto centrale, nella rete di relazione tra i diversi portatori di interesse;
- la responsabilità politica, in quanto accresce la trasparenza e la visibilità delle scelte politiche adottate e fornisce una maggiore valutabilità delle capacità di governo;
- il funzionamento, in quanto responsabilizza le amministrazione, in merito alla sostenibilità di una spesa pubblica, anche in considerazione dei vincoli posti dal patto di stabilità europeo e delle azioni di risanamento del deficit statale;
- l’organizzazione strategica, in quanto indirizza verso una corretta pianificazione, programmazione e controllo, utile per un riassetto organizzativo dell’ente;
- la professionalità, in quanto orienta l’ente verso una maggiore consapevolezza e al miglioramento dei risultati verso i destinatari, valorizzando e accrescendo le competenze e le professionalità interne, motivando e responsabilizzando gli operatori coinvolti.
Per il raggiungimento di questi obiettivi, le amministrazioni, devono assumere una serie di presupposti, per addivenire alla realizzazione del bilancio sociale.
Innanzitutto, devono essere ben chiari l’identificazione dei programmi, dei piani e dei progetti in cui si articola il bilancio sociale, formulando in modo preciso i valori e le finalità che governano l’ente e attribuendo, anche precise responsabilità politiche e dirigenziali.
C’è inoltre bisogno, di un sistema informativo capace di supportare in maniera efficace l’attività di rendicontazione.
Il bilancio sociale passa, necessariamente, per un coinvolgimento interno degli organi di governo e della struttura amministrativa e per un coinvolgimento esterno, della comunità nella valutazione dei risultati prodotti e nella individuazione di obiettivi migliorativi, per aderire ad un processo di adesione al bilancio sociale, la struttura amministrativa deve armonizzare gli strumenti di programmazione, controllo e valutazione e di rendicontazione adottati e dare continuità nel tempo alle sue iniziative.

Visibilità
Il bilancio sociale è uno strumento, non obbligatorio, indicato per dare visibilità alle domande e alla necessità di informazione e trasparenza della comunità, che utilizza un modello di rendicontazione, basato sulle quantità e sulle qualità delle relazioni tra l’ente ed i gruppi di riferimento rappresentativi dell'intera collettività e che punta a delineare un quadro omogeneo, puntuale, completo e trasparente della complessa interdipendenza tra i fattori economici e quelli socio-politici, connaturati e conseguenti alle scelte intraprese.
È uno strumento che legittima il ruolo di un soggetto, non solo in termini strutturali, ma soprattutto morali, agli occhi della comunità di riferimento, definito come un momento per enfatizzare il legame con il territorio, un'occasione per affermare il concetto di un soggetto che perseguendo il proprio interesse prevalente, contribuisce a migliorare la qualità della vita dei membri della società in cui è inserito, il bilancio sociale contiene informazioni relative agli indirizzi che intende perseguire un ente e le sue priorità di intervento, cioè rappresenta un mezzo di comunicazione della vision dell’ente, fornisce un rapporto sull’operato delle amministrazioni pubbliche nei diversi settori di riferimento e dei risultati raggiunti in relazione agli obiettivi dichiarati, dando conto delle risorse a disposizione e delle risorse utilizzate dalle azioni poste in essere.
Per una corretta redazione del bilancio sociale, senza ombra di dubbio è necessario riferirsi alla qualità del processo di rendicontazione, che incide fortemente sulle capacità del documento di diventare uno strumento efficace, in termini di risposta alle esigenze conoscitive della collettività.

Percorso
Il processo di rendicontazione è divisibile in quattro fasi:
- la prima fase, comporta la definizione del sistema di rendicontazione, della sua struttura di base, da cui si ricavano la visione e il programma dell’amministrazione e le diverse aree di rendicontazione;
- la seconda fase, relativa alla raccolta delle informazioni e dei dati utili al sistema di programmazione e controllo;
- la terza fase, la redazione e l’approvazione del documento;
- la quarta e ultima fase è la spinta comunicativa del bilancio sociale, ovvero la realizzazione di azioni di diffusione e informazione e di partecipazione, verso l’interno dell’amministrazione e verso l’esterno.
Le amministrazioni, generalmente, nei periodi pre-elettorali, elaborano un bilancio di mandato per informare gli elettori del programma realizzato, spesso, si tratta di una prima sperimentazione, distante da ciò che si intende effettivamente per bilancio sociale, ma comunque rappresenta un punto di partenza molto significativo.

Analisi
Dopo un’analisi dei risultati di mandato, bisognerebbe poi attivare un processo più vasto, che coinvolga gli stakeholders nelle metodiche del bilancio sociale e nella definizione delle politiche dell’amministrazione.
Partendo, infatti, da un progetto condiviso fin dall’inizio, si può arrivare a una modalità di rendicontazione più completa.
Un conto è vedere comunicati i risultati dopo cinque anni di amministrazione, un conto è partecipare, anno dopo anno, continuamente, alla loro verifica e valutazione.
Per essere significativo, il bilancio sociale non deve, infatti, restare un esperienza singola, ma trasformarsi in uno strumento costante e sistematico di partecipazione e di verifica, bisogna passare dal concetto di prodotto a quello di processo. Per diventarlo occorre un ascolto continuo degli stakeholders, un rapporto dialettico con la società e il territorio.

Espressione
L’ente pubblico deve esprimere, non tanto ciò che fa, quanto ciò che riesce ad erogare, mettendosi nell’ottica dei destinatari dei servizi e non in quella degli operatori.
Solo in questo modo il bilancio sociale può divenire un documento snello e leggibile, altrimenti rischia di trasformarsi in una sorta di mansionario, redatto a consuntivo.
Gli enti pubblici devono cominciare a realizzare esperienze di bilancio sociale, producendo un documento divisi per sezioni, per utenti e quindi facilmente comprensibile, evitando i termini del linguaggio amministrativo e tecnico, ricorrendo quando e possibile a elementi grafici e tabelle che ne illustrano chiaramente i dati.
La comunicazione all’esterno è limitata all’inserimento sul sito o al loro invio in maniera indifferenziata. Sarebbe più opportuno segmentare i canali e gli strumenti di comunicazione al momento della diffusione.
All’interno delle linee guida elaborate dal Formez per il bilancio sociale, per gli enti locali, sono previste inoltre, anche forme di certificazione da parte di un soggetto terzo e indipendente prima della pubblicazione.
L’interesse nei confronti del bilancio sociale è alto, perché dà una maggior visibilità politica all’Amministrazione, a differenza degli strumenti interni di programmazione e controllo. La dirigenza delle amministrazioni locali, deve ideare un metodo di lavoro da trasmettere alle varie giunte che si susseguono, per cui è giocoforza necessario, che la struttura manageriale si appropri del patrimonio di metodologie e strumenti della rendicontazione sociale, per continuare nel tempo i processi avviati.
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