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PMI 09/03/2015
Le regole per l'accesso alla nuova Sabatini in favore delle PMI
Lo strumento agevolativo definito in breve “Nuova Sabatini”, istituito dal decreto-legge del Fare (art. 2 DL n. 69/2013), è finalizzato ad accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese e migliorare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese (PMI) per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature.

Funzionamento
Nel dettaglio, la misura prevede il seguente funzionamento:
- Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) ha costituito un plafond di risorse che le banche aderenti alle convenzioni MiSE-ABI-Cdp o le società di leasing, se in possesso di garanzia rilasciata da una banca aderente alle convenzioni, possono utilizzare per concedere alle PMI, fino al 31 dicembre 2016, finanziamenti di importo compreso tra 20.000 e 2 milioni di Euro a fronte degli investimenti previsti dalla misura;
- Il MiSE concede un contributo in favore delle PMI, che copre parte degli interessi a carico delle imprese sui finanziamenti bancari di cui al punto 1, in relazione agli investimenti realizzati. Tale contributo è pari all’ammontare degli interessi, calcolati su un piano di ammortamento convenzionale con rate semestrali, al tasso del 2,75% annuo per cinque anni;
Le PMI hanno la possibilità di beneficiare della garanzia del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, fino alla misura massima prevista dalla vigente normativa (80% dell’ammontare del finanziamento), sul finanziamento bancario, con priorità di accesso.
Complessivamente sono già disponibili 2,5 miliardi di euro. Non ci sono bandi o scadenze: i contributi saranno concessi fino a esaurimento dei fondi. Ad oggi è stato prenotato il 31% delle risorse a disposizione.

Soggetti ammissibili
È rivolto alle micro, piccole e medie imprese su tutto il territorio nazionale. Sono ammesse le imprese che, alla data di presentazione della domanda: • hanno una sede operativa in Italia e sono regolarmente iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca • sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti • non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali • non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea • non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà.
Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca.
Gli unici esclusi sono i seguenti:
• industria carboniera
• attività finanziarie e assicurative
• fabbricazione di prodotti di imitazione o di sostituzione del latte o dei prodotti lattiero-caseari
• attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego
preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.

Investimento ammesso
La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo, nonché hardware, software e tecnologie digitali. I beni devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”. Sono quindi escluse le voci “terreni e
fabbricati” e “immobilizzazioni in corso e acconti”.
L’investimento è interamente coperto da un finanziamento bancario (o leasing) che può essere assistito fino all’80% dell’importo dal Fondo di garanzia e deve essere:
• di durata non superiore a 5 anni;
• di importo compreso tra 20.000 euro e 2 milioni di euro;
• interamente utilizzato per coprire gli investimenti ammissibili.
Inoltre, il Ministero dello Sviluppo Economico concede un contributo che consiste in un “rimborso” pari all’abbattimento del 2,75% degli interessi pagati dall’impresa alla banca (o alla società di leasing), applicati al finanziamento ottenuto.

Domanda
La domanda viene inviata tramite i moduli del sito del Ministero da un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo PEC della banca a cui si chiede il finanziamento, scelta tra quelle aderenti all’iniziativa. Dopo la presentazione della domanda, l’iter prevede le seguenti fasi:
1. la banca verifica l’esistenza dei requisiti formali e concede il finanziamento;
2. l’impresa può acquistare i beni: • dal giorno successivo all’invio della domanda con posta elettronica certificata (PEC) ad eccezione del settore agricolo per il quale il termine decorre dalla data del Decreto di concessione emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico • in ogni caso entro 12 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento con la banca (o intermediario finanziario);
3. una volta concluso l’investimento, entro 60 giorni l’impresa deve attestarne il completamento al Ministero dello Sviluppo Economico;
4. il Ministero dello Sviluppo Economico eroga in più quote annuali il contributo direttamente all’impresa.
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