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PMI 07/02/2005 |
Promozione all’imprenditoria giovanile – Contributi all’autoimprenditorialità |
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Scadenza Entro i termini e con le modalità previsti dal provvedimento della Giunta Regionale di apertura del bando (dal 1° maggio al 15 giugno).
Obiettivi Il bando promuove l’imprenditoria giovanile in Campania attraverso la concessione di agevolazioni in favore dell’autoimprenditorialità con lo scopo di migliorare la base produttiva e occupazionale e creare nuove occasioni di inserimento lavorativo per i giovani, con particolare riguardo alle donne e ai soggetti svantaggiati. La nuova disciplina per la promozione dell’imprenditoria giovanile in Campania informa che il provvedimento (Deliberazione n. 2500 della Giunta Regionale della Campania), completo del relativo Disciplinare e del bando di apertura dei termini, è pubblicato in Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 7 del 31 gennaio 2005.
Beneficiari Le agevolazioni intendono premiare Piccole e Medie Imprese (PMI) in forma di società di persone, di capitali o cooperative che siano di nuova costituzione, cioè non ancora operative alla data di presentazione della richiesta di contributo. Almeno i 2/3 dei soci (sia in termini di presenza numerica che di titolarità di quote di capitale o azioni e della composizione dell’organo amministrativo dell’azienda) devono avere una serie di requisiti: età compresa tra i 18 e i 35 anni; assenza di un’occupazione lavorativa stabile, intendendosi per questo l’impegno a non svolgere altra attività lavorativa, successivamente alla approvazione della domanda di agevolazione, attraverso: 1. la titolarità di un contratto di lavoro dipendente, anche part-time, a tempo determinato o indeterminato; 2. l’esercizio in corso di attività di impresa in forma individuale o societaria o di lavoro autonomo, anche in forma associata, con la titolarità di partita IVA. Questi limiti sono elevati a 40 anni per i seguenti soggetti: donne; lavoratori iscritti nelle liste di mobilità o da queste decaduti per decorrenza dei termini; lavoratori che fruiscono del trattamento di cassa integrazione guadagni; immigrati con regolare permesso di soggiorno.
Settori di intervento finanziati Le agevolazioni riguardano tutti i settori produttivi. Le risorse sono ripartite tra quattro ambiti di intervento: Settore manifatturiero: € 5.000.000, 00; Settore servizi: € 2.000.000,00; Iniziative per 2/3 di donne: € 3.000.000,00; Iniziative delle categorie svantaggiate: € 2.000.000,00.
Spese ammissibili al finanziamento I contributi andranno a finanziare iniziative economiche attraverso programmi di investimento (costituiti da immobilizzazioni materiali ed immateriali ed acquisizione di servizi) di importo complessivo non superiore ai 700 mila € per il settore manifatturiero e a 200 mila € per le imprese di servizi. Le spese finanziabili (anche nella forma della locazione finanziaria), sostenute a partire dalla presentazione della domanda di contributo al netto dell’IVA e di altre imposte e tasse sono: A) Impianti, macchinari ed attrezzature di “nuova fabbricazione”; B) Opere murarie e assimilabili, nel limite del 20% dell’investimento complessivo ammesso a finanziamento; questo limite è elevato al 30% se l’investimento è realizzato attraverso il recupero di siti dimessi; C) Brevetti e software per le esigenze produttive e gestionali dell’impresa, nel limite del 10% dell’investimento complessivo ammesso al finanziamento; D) Consulenza ai servizi reali per progettazione e studi nel limite del 5% dell’investimento complessivo ammesso al finanziamento; E) Certificazione di qualità, ambientale ed etica, innovazione organizzativa e commerciale, ricerca precompetitiva di prodotto e di processo, nel limite del 3% dell’investimento complessivo ammesso al finanziamento. L’impegno economico degli imprenditori nel progetto è pari almeno al 25% dell’ammontare dell’investimento. Tale apporto deve essere costituito poi per il 15% da mezzi propri.
Tipologie di contributo Due sono le tipologie di contributo previste: una parte, fino a un massimo dei due terzi dell’aiuto complessivo, sotto forma di aiuto a fondo perduto, pari al 35% ESN più il 15% ESL calcolato sulle spese ammissibili. Un terzo del contributo complessivo sarà invece corrisposto nella forma di finanziamento “mezzanino” (vale a dire una forma intermedia fra il capitale di debito e la partecipazione al capitale di rischio). Il finanziamento mezzanino si converte per la quota capitale in contributo a fondo perduto, condizionatamente al raggiungimento dell’obiettivo di redditività indicato, anno per anno per i primi tre anni, nel business plan ed espresso da un indicatore con uno scostamento negativo consentito pari al 20%. Pertanto, nel caso di mancato raggiungimento, anche per un solo anno, della redditività indicata, il finanziamento dovrà essere rimborsato. Gli incentivi non sono cumulabili con altre agevolazioni finanziarie regionali, nazionali o comunitarie in relazione agli stessi costi ammissibili nell’ambito dello stesso programma di investimento, allorquando tale cumulo darebbe luogo ad un’intensità di aiuto superiore al livello fissato dalla vigente normativa comunitaria. E’ pertanto consentita, entro tali limiti, l’integrazione con altri strumenti agevolativi che favoriscano l’accesso al credito tra i quali l’accesso al fondo di garanzia regionale per la concessione di finanziamenti alle PMI.
Erogazione Il contributo viene erogato in un massimo di tre quote, ciascuna in corrispondenza dello stato di avanzamento del programma di investimento.
Istruttoria La valutazione dei progetti sarà basata una serie di criteri di merito (vedere la tabella).
Criteri per la valutazione delle iniziative Criteri Max punteggio Validità economico finanziaria dell’iniziativa 20 Fattibilità tecnico-amministrativa 15 Qualificazione professionale dei soci promotori in relazione all’attività di impresa e alle funzioni aziendali ricoperte 15 Valore innovativo del programma 10 Presenza, all’interno della compagine sociale, di un soggetto promotore operante nel settore con un coinvolgimento in termini di partecipazione societaria non inferiore al 5% 10 Colloquio valutativo per l’accertamento delle capacità tecnico-imprenditoriali di tutti i componenti del soggetto proponente 6 Percentuale di finanziamento mezzanino richiesto rispetto al totale contributo concedibile 5 Eventuale intervento nel capitale di rischio di banche o altri intermediari finanziari in misura non inferiore al 10% del valore dell’investimento 5 Eventuale intervento di banche o altri intermediari finanziari in qualità di soci finanziatori in misura non inferiore al 20% del valore dell’investimento 5 Impatto occupazionale 3 Presenza di eventuali partner rappresentati da enti pubblici e privati in grado di apportare specifiche risorse e competenze 3 Impegno di aderire a sistemi di certificazione di qualità, ambientale ed etica 3
Si evidenzia che il parametro della “nuova occupazione” prodotta non risulta particolarmente premiante, dando diritto a un massimo di tre punti. La scelta della Regione Campania tiene conto delle possibili distorsioni che si verificano quando le imprese, pur di ottenere un maggior punteggio e piazzarsi bene in graduatoria, presentano progetti superiori alle loro reali possibilità. Per avere più possibilità di essere ammessi a contributo bisognerà invece puntare sulla validità economica e finanziaria dell’iniziativa e sulla sua fattibilità. Anche la qualificazione professionale dei soci in relazione all’attività della futura impresa è un parametro innovativo e particolarmente premiante.
Intervento delle Banche Una novità è rappresentata dalla premialità per la presenza di banche all’interno del capitale di rischio della potenziale impresa: sono previsti, infatti, cinque punti per le partecipazioni di istituti di credito non inferiori al 10 per cento del capitale di rischio. Sono premiati, inoltre, i progetti che prevedono certificazioni ambientali, etiche e di qualità, ai quali vengono assegnati ulteriori tre punti di premialità.
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